Vito Crimi nelle Marche: due giorni di confronti e dialogo.

Sono stati due giorni intensi quelli che hanno visto il Sottosegretario con delega per il Sisma 2016, il Senatore Vito Crimi e il Commissario Straordinario alla ricostruzione Piero Farabollini, in visita nelle nostre Marche duramente ferite dai terremoti di due anni fa.
Nella giornata del 21 e 22 Gennaio il Sottosegretario è stato nelle province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata con tappe ed incontri mirati per avere la possibilità di parlare con quanti più Sindaci, ordini professionali, comitati, confederazioni e cittadini possibili, e ricevere input importantissimi, informazioni, segnalazioni, proposte e anche sane critiche.
Nessun giro fra le macerie, che sono nel cuore e negli occhi di tutti da due anni ormai, ma confronto e partecipazione concreta riguardo ai disagi di chi in quelle macerie ci vive.
Un lungo dialogo su tutto ciò che non ha funzionato, i disagi dei commercianti che faticano a risollevare gli affari in un territorio devastato e spopolato, le difficoltà tecniche che hanno i professionisti per svolgere il loro importantissimo lavoro necessario per la ricostruzione, allevatori che sono diventati dei piccoli eroi degli Appennini, strade ancora chiuse e persone ancora negli alberghi a causa di scelte, evidentemente sbagliate, di alcuni amministratori locali.
E poi ovviamente Crimi si è interfacciato nella maniera più diretta possibile con i Sindaci che sono intervenuti, nei quali abbiamo riscontrato una sincera disponibilità per aiutare le loro città e cittadini. Proprio per questo sono orgogliosa che Vito abbia deciso di aprire ad una forma di partecipazione diretta dei Sindaci nella stesura del prossimo provvedimento sul terremoto, necessario per superare ancora molti ostacoli, una apertura importantissima di cui il mio territorio ha fortemente bisogno.
Dai colloqui con i Sindaci sono ovviamente emerse numerose difficoltà burocratiche ed organizzative, sopratutto per i comuni più colpiti e per i quali servirà una accelerazione con un coordinamento e un’organizzazione migliore, e per i quali metteremo in campo una serie di iniziative attuate per semplificare le procedure, per alleggerire gli Uffici Speciali per la Ricostruzione  e per potenziare il personale. Tutto questo passa dalla responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, ovviamente.
Ci spiace che questo nostro modo di approcciarci al territorio e questa importantissima apertura non sia piaciuta ad alcuni Sindaci perché in questo momento serve unità e non fare polemica sulla location scelta per una riunione tecnica: Abbiamo un intero territorio in ginocchio che può riprendersi solo se tutto il territorio è unito. Il campanilismo invece ora può solo che frammentare e dividere un territorio montano che già aveva i suoi problemi prima del terremoto.
I cittadini, i lavoratori, gli imprenditori, gli allevatori con i loro animali, gli agricoltori e i turisti, non guardano i confini amministrativi. Vivono tutto il territorio.
Aldilà dell’unica nota stonata in due giorni davvero illuminanti, sono stata anche molto felice di vedere dopo due anni tutte le associazioni di categoria delle tre provincie più colpite riunite in un’unica stanza. Abbiamo chiesto loro di lavorare insieme, uniti per il territorio e di farlo con un’unica voce: la risposta è stata positiva e questo è un passo avanti importantissimo perché si sa che l’unione fa la forza, e questo ci permetterà di trovare soluzioni univoche a molteplici problemi, dando un aiuto fondamentale non solo alla politica, ma a tutti i cittadini.
Ieri inoltre sono stati ascoltati anche i comitati ed i cittadini con le loro richieste, espressione di una forte volontà e necessità di un ritorno alla normalità ormai dimenticata. Non dobbiamo dimenticarci che il nostro lavoro non è solamente far partire la ricostruzione, ma far ripartire delle vite interrotte bruscamente da un evento tanto imprevedibile quanto conosciuto dalle nostre parti.
In passato non siamo stati pronti ad affrontare situazioni tanto disastrose, ma il nostro paese è costellato da borghi medievali che non hanno alcuna anti sismicità e da edifici costruiti negli anni senza alcuna accortezza. Si sa da sempre che la nostra amata penisola è altamente sismica, e in particolare il nostro Appennino umbro-marchigiano, che è nato e continua a convivere con il Sisma, avrebbe dovuto ricevere più attenzioni. Si sarebbe potuto e dovuto fare di più per evitare tanta morte e sofferenze.
Per questo vogliamo farci trovare preparati in futuro con politiche di prevenzione e per la gestione dell’emergenza che non dipendano più da nomine e meccanismi ogni volta farraginose e complesse. Il Governo, con Vito Crimi capofila, si sta mettendo al lavoro per iniziare il lungo iter di costruzione del testo unico per la ripresa economica e sociale delle aree colpite da emergenze e calamità naturali. Sarà un lungo lavoro che mai nessuno ha voluto intraprendere, ma di cui l’Italia, gli italiani, la mia regione, ha un estremo bisogno proprio per non ritrovarsi più in queste situazioni. 

PS: un ringraziamento particolare al Prefetto di Maceranda Iolanda Rolli, che ci ha seguito in tutto il percorso, al Vescovo della Diocesi di Matelica- Fabriano Monsignor Stefano Russo, al Dott. Cesare Spuri della Regione Marche che non si è tirato indietro anche davanti ad aspre critiche, a tutte le forze dell’ordine presenti ed ai giornalisti che, al contrario di ciò che succede a livello nazionale, hanno fatto di questa 2 giorni una bella pagina di sano giornalismo.