SISTRI, IL GOVERNO FA MELINA E TIRA A CAMPARE. TANTO CI SONO LE AZIENDE CHE PAGANO

SISTRI GOVERNOSistri: storia di un pasticcio annunciato. Sul servizio di tracciabilità dei rifiuti il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti continua a procedere in modo incomprensibile. Quasi grottesco, verrebbe da dire, se non fosse che ci sono decine di aziende del settore che continuano a pagare per un servizio di fatto inesistente. Come M5S abbiamo presentato ancora una volta un’interrogazione al ministro, al fine di incalzarlo a togliere l’alone di mistero che da mesi c’è intorno al Sistri. La verità, confermata dalle evasive parole del Ministero stesso, è che la situazione è sempre la stessa. La Consip Spa ha inviato le lettere per presentare offerte per l’affidamento del servizio. Esso però è ancora in mano alla Selex, impresa che realizzò l’inefficace e farraginoso sistema precedente con chiavette USB e BlackBox, la quale ancora deve essere pagata per il lavoro pregresso e non mollerà l’osso tanto facilmente a meno che l’esecutivo non decida di frugare nella borsa e sganciare un bel po’ di soldini. Siamo dunque a un punto morto, nonostante lo stesso Galletti solo due mesi fa aveva assicurato alle aziende che si occupano di raccolta rifiuti che il nuovo sistema sarebbe entrato pienamente in funzione già a gennaio. Inoltre, sempre il ministro aveva annunciato a suon di squilli di tromba l’estensione del servizio a tutti i tipi di rifiuti, secondo criteri che però a tutt’oggi sono ignoti a tutti. Alle aziende in primis, che sconsolate si trovano obbligate a pagare nonostante questo scenario di totale empasse. Non solo: le stesse non riceveranno un euro di rimborso per quanto versato nel triennio 2010-2012, poiché la commissione tributaria ha stabilito che “l’obolo” pagato per il Sistri non può considerarsi una vera e propria tassa. Oltre al danno la beffa dunque da parte di un esecutivo che ancora una volta dimostra totale lassismo e menefreghismo in tema di ambiente e ciclo dei rifiuti: si tira a campare nella totale opacità e senza delle linee guida precise, danneggiando chi opera nel settore invece di metterlo nelle condizioni di lavorare al meglio. Cosa che per altro l’Europa ci chiede praticamente una volta al mese.

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[button color=”green” size=”medium” link=”http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/06943&ramo=CAMERA&leg=17″ ]L’INTERROGAZIONE M5S[/button]

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