– ad assumere iniziative per attivare, in tempi rapidi, delle linee di credito per la concessione di contributi per la riparazione, il ripristino o la ricostruzione degli immobili di edilizia abitativa e ad uso produttivo danneggiati dall’evento alluvionale, in relazione al danno effettivamente subito, in misura adeguata e sufficiente a coprire integralmente le spese sostenute;
– ad assumere iniziative per prevedere risarcimenti anche per i danni opportunamente accertati e stimati subiti per i beni mobili e per il ripristino delle scorte andate distrutte o per il ristoro di danni derivanti dalla perdita di beni mobili strumentali all’esercizio delle attività;
ad adottare iniziative per garantire gli ammortizzatori sociali ai lavoratori costretti all’inattività a causa degli eventi alluvionali e disporre una moratoria sul pagamento dei contributi a favore dei datori di lavoro;
– ad assumere iniziative finalizzate ad escludere dal patto di stabilità interno relativo agli anni 2014 e 2015 le risorse provenienti dallo Stato e le relative spese di parte corrente e in conto capitale sostenute dalla regione, dalla provincia e dai comuni, nonché le risorse proprie di tali enti impiegate per far fronte all’emergenza alluvionale, alle conseguenti opere di ripristino e ad opere di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico;
– a far rientrare le misure e gli interventi da mettere in atto nella logica multidisciplinare e sistemica della pianificazione di bacino, coerentemente con quanto previsto dalla direttiva quadro sulle acque (direttiva 2000/60/CE) e dalla direttiva relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni (direttiva 2007/60/CE);
– a far sì che le risorse annualmente destinate dal Governo per il dissesto idrogeologico, prevedano un’adeguata ripartizione tra finanziamento di interventi per la prevenzione e finanziamento di interventi per le emergenze in modo da poter quantificare i finanziamenti in maniera certa e da favorire un graduale passaggio dall’emergenza alla prevenzione;
– a prevedere, nell’utilizzo delle risorse che verranno individuate, meccanismi che favoriscano la delocalizzazione in aree sicure degli edifici costruiti nelle zone colpite dall’alluvione ed evidentemente a rischio idrogeologico;
– ad inviare una relazione alle competenti Commissioni parlamentari su:
a) quale sia lo stato di redazione e conoscenza della popolazione, nei comuni colpiti da eventi calamitosi, dei piani di emergenza in caso di allerta meteo, nonché sull’attendibilità dei piani di evacuazione e prima accoglienza;
b) quale sia lo stato di implementazione della rete del sistema di allertamento nazionale, con particolare riferimento alle metodologie tecnico – scientifiche attualmente impiegate dai singoli centri funzionali regionali in relazione alle capacità di prevedere, monitorare e gestire le situazioni emergenziali relative al rischio idrogeologico ed idraulico;
– ad assumere iniziative normative per vincolare i proventi degli oneri di urbanizzazione esclusivamente alla realizzazione di strutture e infrastrutture in loco, alla mitigazione del rischio idrogeologico o alla realizzazione di misure compensative per ottenere invarianza idraulica.
Patrizia Terzoni