LE LEGGI PER QUALCUNO NON ESISTONO
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ortofoto del’Area della cava
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Veduta della cava dalla Statale 76

Per qualcuno le leggi e i regolamenti possono aspettare, quasi non contano. Nemmeno se questo significa aggredire il territorio in nome di una forsennata corsa alla speculazione. E’ questo il caso della Cava della Gola della Rossa attiva ai confini del Parco Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi. Per chi da Ancona si reca verso Fabriano lungo la statale 76 non può non notare l’enorme ferita lungo le pendici del Monte Murano che insieme al Revellone racchiude la Gola della Rossa. In quella cava ormai da anni non si potrebbe scavare a cielo aperto ma solo in galleria. Eppure pare proprio che tutto stia continuando come niente fosse e pare anche che l’attività di estrazione abbia oltrepassato i limiti imposti dai confini del Parco Regionale. Quello che segue è il testo di una interrogazione che avevo depositato a metà maggio del 2014, in seguito alla denuncia fatta da Italia Nostra Onlus Marche e raccogliendo le segnalazioni del locale gruppo del MoVimento 5 Stelle, e che ho aggiornato il 29 ottobre non avendo mai ricevuto risposta dal Ministro della Cultura Franceschini. Ringrazio il gruppo del MoVimento 5 Stelle Serra San Quirico per il loro lavoro. Dentro il testo c’è tutto.

Nel territorio del comune di Serra San Quirico in provincia di Ancona è attiva dal 1897 la Cava denominata «Cava Gola della Rossa»; 
nel 1997 è stato istituito il parco regionale della Gola della Rossa e di Frasassi il cui confine in corrispondenza della cava è stato tracciato lungo il limitare della zona di coltivazione della stessa; 
già nel 1990 dopo l’apposizione dei vincoli paesaggistici la prosecuzione dell’attività venne autorizzata dalla regione Marche solo come progetto di recupero ambientale; 
nel 2007 è stato infine approvato un piano che prevedeva il trasferimento dell’attività da cielo aperto in galleria, ma ad oggi al progetto, che corrisponde alle indicazioni del piano provinciale delle attività estrattive, non sono seguite azioni concrete da parte del gestore della cava; 
nel 2009 in seguito ad attività estrattive non conformi al piano e quindi non autorizzate, sono state elevate due sanzioni amministrative pari a 2.215.222,80 euro per la Cava Gola della Rossa e di 331.895.20 euro per la cava FATMA; 
nei primi giorni di maggio diverse associazioni sulla base di osservazioni e rilievi hanno denunciato un ampliamento delle aree di escavazione con conseguente invasione dell’area del parco; 
nel sito in oggetto insistono diversi vincoli: 
un vincolo paesaggistico in base alla legge n. 1497 del 1939 ed al codice dei beni culturali e del paesaggio; 
un vincolo regionale come area floristica protetta; 
un vincolo idrogeologico; 
un vincolo europeo in quanto l’area rientra nel sistema della Rete Natura 2000 sia come sito d’interesse comunitario (SIC) che come zona a protezione speciale (ZPS); 
Italia nostra Onlus Marche segnala che è in scadenza l’ennesima autorizzazione paesaggistica concessa nel novembre 2009 dalla regione Marche alle attività estrattive alla Gola della Rossa, contro il parere negativo espresso allora dalla Soprintendenza ai beni paesaggistici; 
negare l’autorizzazione paesaggistica, fa presente l’associazione nel suo comunicato, non vuol dire bloccare l’attività estrattiva che invece dovrà andare avanti, peraltro come previsto dal progetto approvato nel 2009, esclusivamente in galleria; 
Italia nostra Onlus Marche ricorda che con la motivazione del «recupero ambientale» è dal 1990 che la regione Marche permette che si continui a distruggere il paesaggio della Gola della Rossa che appartiene a tutti i cittadini e non ai pochi che ne hanno ricavato un profitto per milioni e milioni di euro:-

se il Ministro sia a conoscenza di quanto sopra esposto; 
quali iniziative cautelative di competenza si intendano intraprendere al fine di tutelare il paesaggio e il territorio nel quale insiste la Cava Gola della Rossa

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