Immunità Parlamentare Si o No?
Facciamo un po’ di chiarezza.
Siamo contrari all’immunità parlamentare, e questo è logico e scontato. Ma bisogna fare una distinzione sostanziale.
L’immunità è un diritto sancito dall’articolo 68 della Costituzione Italiana e riporto qui il testo:
Art. 68
«I membri del Parlamento non possono essere perseguiti per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle loro funzioni.
Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a procedimento penale; né può essere arrestato, o altrimenti privato della libertà personale, o sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, salvo che sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è obbligatorio il mandato o l’ordine di cattura.
Eguale autorizzazione è richiesta per trarre in arresto o mantenere in detenzione un membro del Parlamento in esecuzione di una sentenza anche irrevocabile».
Il primo comma, cioè quello sulla insindacabilità delle opinioni e dei voti, deve a mio giudizio rimanere, il resto può essere benissimo cancellato!
Perché? Semplice.
Il primo comma è fondamentale in quanto, un Parlamentare nell’esercizio delle funzioni presenta continuamente interrogazioni dove denuncia fatti più o meno gravi, spesso anche scomodi per qualcuno, e deve essere tutelato. Eliminando l’insindacabilità nessun Parlamentare, per tutela personale, presenterà più atti di sindacato ispettivo per non rischiare di incorrere in facili denunce. Questo significa che non si potrà più svolgere il lavoro di indagine che tantissimi cittadini, comitati ed associazioni chiedono.
La restante parte dell’articolato invece è quello relativo alla vera immunità parlamentare, e deve essere eliminato. Se un Parlamentare, al di fuori delle sue funzioni di Deputato o Senatore, sbaglia deve essere trattato come un qualsiasi altro cittadino e così non avremo più casi come quello di Genovese o… del Condannato Signor Silvio Berlusconi.