Giornata mondiale in ricordo delle vittime dell’amianto. Commemorare è nobile, evitarne altre è d’obbligo.

amianto28aprile

Il 28 Aprile di ogni anno è la giornata mondiale in ricordo delle vittime dell’amianto.

Ne ho parlato diverse volte qui nel mio sito: questo materiale è stato largamente utilizzato fino agli anno 90, quando si è “scoperto” che e quanto fosse cancerogeno… Eppure già alla fine dell’800 alcuni studi si erano accorti che l‘esposizione all’asbesto potesse costituire una delle cause scatenanti di alcune gravi malattie dell’apparato respiratorio, come il mesotelioma pleurico e il carcinoma polmonare. E durante la Seconda guerra mondiale una ricerca condotta in Germania registrò come, diminuendo l’esposizione all’amianto, le malattie respiratorie per i lavoratori diminuissero…
Fatto sta che  è ancora largamente presente nella nostra penisola sia in abitazioni private che in edifici pubblici. Per l’esattezza si stima che ad oggi siano in uso ancora 32 milioni di tonnellate di amianto che causano 4000 morti l’anno.

Se inalato può portare a Placche e ispessimenti pleurici con o senza atelettasia rotonda, Mesotelioma pleurico, Mesotelioma pericardico, Mesotelioma peritoneale, Mesotelioma della tunica vaginale del testicolo, Carcinoma polmonare, Asbestosi e Fibrosi polmonare si possono manifestare anche dopo 40 anni dall’inalazione dei silicati e infatti si prevede il picco di morti per mesotelioma per il 2020.
Quindi il peggio deve ancora venire e in Italia non si prendono provvedimenti seri, ad esempio comuni e regioni hanno a disposizione un fondo per bonificare gli edifici pubblici che però non utilizzano perché per la maggior parte non si è ancora provveduto a mappare la presenza dell’amianto sul territorio nonostante un piano approvato nel 2013 che doveva essere attuato nel giro di poco tempo. Dei 75mila ettari di territorio in cui è accertata la presenza di materiale in cemento amianto, il Ministero dell’Ambiente riporta oltre 44mila siti contenenti amianto di cui 2.236 bonificati e 41.350 ancora da bonificare.
Il 98% degli edifici pubblici contaminati non sono stati ancora messi in sicurezza anche perché i costi di smaltimento sono elevatissimi e dipendono dalla posizione geografica con una frammentazione eccessiva e diabolica per lasciare la fetta più cospicua del mercato nelle mani dei trasportatori, una filiera che diventa sempre più ricca. Il costo medio di smaltimento dell’amianto è di 900 euro a tonnellata se esportato (550 per la rimozione, 250 per il conferimento in discarica e 100 euro per il trasporto). Secondo i dati CRESME 2015 mostrano che gli interventi di defiscalizzazione per quanto concerne la riqualificazione energetica degli edifici hanno prodotto un attivo per lo Stato di circa 0,5 miliardi all’anno su base pluriennale, per l’emersione dal “nero” e per lo stimolo a nuovi investimenti; tali dati verosimilmente si potrebbero riscontrare anche nell’ambito della rimozione dall’amianto.

“In Veneto, ad esempio, l’amianto è smaltito illegalmente e finisce addirittura impastato nelle rocce di scavo diventando manto stradale; sulla carta ci sono tonnellate di amianto che vengono smaltite nelle discariche in Germania ma come con la commissione rifiuti abbiamo appurato, non c’è traccia di sversamento laddove indicato dai documenti.” Questa è la dichiarazione di Alberto Zolezzi firmatario di una proposta di legge per il contrasto all’amianto.

La proposta di legge di Zolezzi è già su Lex, quindi potete accedere tramite questo link: https://rousseau.movimento5stelle.it/login.php ed aiutarci a migliorarla!

Ad ogni modo in questi anni noi del Movimento 5 stelle non siamo rimasti a guardare e gia nel 2013 abbiamo fatto una proposta di legge per la bonifica dell’amianto. Che all’epoca era ed è attualmente l’unica proposta concreta mai depositata in parlamento…

La trovate a questo link: http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0009390.pdf
Il 17 Marzo 2016 ho presentato io stessa una interrogazione a risposta orale che potete invece leggere a questo link: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=3/02124&ramo=CAMERA&leg=17 nella quale elencavo tutti gli ODG presentati da noi e approvati dal governo:

  • 9/02679-bis-B/07 a prima firma Terzoni con il quale il Governo si è impegnato «a verificare che sia terminata la mappatura dell’amianto in tutti gli altri locali pubblici e aperti al pubblico entro il 31 dicembre 2016»; 
  • 9/03444-A/185 prima firma Zolezzi con la quale il Governo si è impegnato «a valutare l’opportunità di prevedere una strategia di defiscalizzazione eventualmente utilizzando anche il credito fiscale per gli interventi che riguardino la rimozione e la bonifica dell’amianto nell’intero comparto di edilizia privata, purché le regioni interessate siano dotate di un Piano di Gestione Amianto, comprensivo in particolare di mappatura e di siti di inertizzazione o discarica di capienza adeguata ai quantitativi di amianto stimati sul rispettivo territorio regionale»; 
  • 9/02679-bis-B/073 prima firma Busto con il quale il Governo si è impegnato «a verificare, d’intesa con le regioni, che entro il 30 giugno 2015 sia eseguita la mappatura dell’amianto contenuto nelle scuole, per tutte le regioni italiane, e si proceda entro il 1o gennaio 2020 alla rimozione dello stesso»; 
  • 0/2111/7/13 presentato da Vilma Moronese il 3 novembre 2015 modificato mercoledì 4 novembre 2015, seduta n. 185 prima firma Moronese con il quale il Governo si è impegnato ad assumere iniziative per incrementare, compatibilmente con gli attuali vincoli di finanza pubblica, le risorse assegnate al Fondo per le vittime dell’amianto, istituito dalla legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria per il 2008), per garantire benefici ai lavoratori colpiti da patologie correlate all’amianto, nonché per estendere le prestazioni del fondo non solo a coloro che abbiano contratto una patologia correlata per esposizione professionale all’amianto, ma anche ai familiari delle vittime o a coloro che, pur non lavorando direttamente con l’amianto, siano stati comunque esposti, avendo poi contratto tali patologie; ad approvare definitivamente il piano nazionale amianto, con una conseguente mappatura della sua presenza sul territorio nazionale, e ad attivarsi, per quanto di competenza, in accordo con le regioni, affinché, in tempi congrui, sia concluso il programma dettagliato di censimento dei materiali contaminati tramite i piani regionali amianto; 
  • 9/1676/23 presentato da Vilma Moronese il 3 novembre 2015, seduta n. 534, con il quale il Governo si è impegnato: a far sì che il Ministero dell’ambiente e della tutela e del territorio e del mare e della salute procedano alla pubblicazione in «open data,» sul proprio sito ufficiale, della mappa dettagliata di tutti i siti a rischio censiti dalle regioni, anche se incompleta, insieme a una precisa e scadenzata «road map» per il completamento della mappatura nazionale; alla predisposizione di un’area web sul proprio sito istituzionale, dedicata ai cittadini, al fine di offrire loro strumenti di informazione adeguati

Ed oltre a questa ci sono state altre proposte, sempre nostre: Da Gianluca Castaldi a Federico D’Incà, da Alberto Zolezzi a Vilma Moronese, Carlo Marrtelli Paola Nugens, Gianni Girotto, Sara Paglini, Sergio Puglia, Stefano Lucidi, Manuela Serra: sono numerosi i parlamentari del M5S che si sono impegnati contro l’amianto e per tutelarne le migliaia di vittime.

Tutto questo per dire che commemorare le vittime è una cosa nobile, ma sarebbe anche ora di evitarne altre in futuro facendo finalmente qualcosa. 

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