
Sul fronte raccolta rifiuti, il nostro paese continua ad essere in totale fuorigioco. Sei mesi fa la Corte di Giustizia europea ha condannato l’Italia per le discariche abusive. Un semestre di salasso economico per tutti i cittadini, a partire dall’erogazione dei primi 40 milioni di euro dovuti alla Ue come somma forfettaria. Inoltre secondo la sentenza di condanna dovremo pagare una penalità semestrale, fino all’esecuzione della sentenza del 2007, a partire da un importo iniziale di 42.800.000 euro. Ebbene i sei mesi sono scaduti ieri, e a quanto pare, nel governo nessuno se ne cura. Renzi e i suoi, con ogni probabilità, sono troppo presi dalle beghe post elettorali dopo la netta flessione che il PD ha registrato in molte delle regioni in cui si è votato. Noi deputati della Commissione Ambiente del Movimento % Stelle, insieme ai nostri portavoce che siedono nel parlamento europeo, non ci dimentichiamo però del totale sfacelo in cui versa la raccolta rifiuti in tante aree del nostro paese.
Tenuto conto che dalla multa semestrale saranno detratti 400 mila euro per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi messa a norma e 200 mila euro per ogni altro invaso bonificato, vorremmo sapere dal Ministro dell’Ambiente quante sono le discariche messe in sicurezza ovvero a quanto ammonta la seconda multa che l’Italia dovrà pagare. A dicembre 2014 lo stesso Galletti promise ai parlamentari della Commissione Ambiente di rendere pubblico l’elenco delle discariche abusive oggetto della sentenza della Corte ma purtroppo alle parole non seguirono i fatti, tanto è vero che il M5S dovette interpellare la Commissione europea per conoscere l’ubicazione delle 198 aree sotto procedura che, è bene rammentarlo, sono così suddivise: Abruzzo (28), Basilicata (2), Calabria (43), Campania (48), Emilia Romagna (1), Friuli Venezia Giulia (1), Lazio (21), Liguria (6), Lombardia (4), Marche (1), Molise (1), Piemonte (1), Puglia (12), Sardegna (1), Sicilia (12), Toscana (6), Umbria (1) e Veneto (9).
Qui trovate l’elenco specifico.
All`indomani della sentenza abbiamo sollecitato i vari assessorati regionali responsabili e il Ministero a intervenire tempestivamente al fine di effettuare le bonifiche ed ottemperare a quanto richiesto dalla Corte, in caso contrario avremmo depositato esposto alla Corte dei Conti per l`imputazione del danno erariale corrispondente all`ulteriore sanzione agli amministratori che da dicembre a oggi avevano il dovere di agire. Aspettiamo dunque lo stato di attuazione della sentenza per depositare il nostro esposto, sempre più determinati a far passare il messaggio della responsabilizzazione di chi amministra: chi non è intervenuto come amministratore pubblico deve pagare. Senza se e senza ma. Un esposto farà seguito a quello già depositato a dicembre 2014 col quale avevamo denunciato come responsabili del danno erariale i presidenti del Consiglio ed i ministri dell’Ambiente facenti funzione all’epoca dei fatti ed i sindaci e presidenti delle regioni pro tempore che hanno amministrato i territori dove sono ubicate le discariche oggetto della sentenza della Corte di Giustizia europea e che dal 2007 al 2014 nulla hanno fatto per evitarla. Se ci sono delle regole atte a migliorare la vita dei cittadini, è giunta l’ora di iniziare a rispettarle, per questo daremo battaglia affinché chi governa non se ne lavi le mani facendola ancora franca.