C’ERA UNA VOLTA IL SINDACO D’ITALIA RENZI: LUI TAGLIA, I COMUNI PROTESTANO E AUMENTANO LE TASSE

sindaci comuniStamane ho partecipato alla manifestazione dei sindaci arrivati da tutta Italia per far sentire la loro voce. Al governo chiedono di stoppare la scure dei tagli che sta svuotando le casse degli enti locali e di allentare la morsa della burocrazia che frena ogni azione per chi si trova a capo di un’amministrazione comunale. Renzi più volte si è autoproclamato sindaco d’Italia, ma la sua fascia tricolore deve averla lasciata nella sua dimora fiorentina: i fondi sempre più esigui che l’esecutivo fa arrivare ai comuni sta rendendo letteralmente vuoto il ruolo del sindaco in centinaia di comuni. Soprattutto per i più piccoli, questa cura dimagrante si traduce in tagli a servizi essenziali, dal trasporto pubblico alla manutenzione delle strade, per non parlare di asili, politiche di sostegno sociale e cura del verde pubblico e della raccolta dei rifiuti. Dopo la manifestazione, abbiamo ricevuto una piccola delegazione dei primi cittadini che hanno preso parte al sit in nell’ufficio di Luigi di Maio. Per sopravvivere, è il coro unanime, molti comuni si trovano costretti ad aumentare in modo esponenziale tasse e imposte comunali, diventate una vera e propria opera di strozzinaggio nei confronti dei cittadini. Inoltre, questo sistema punisce i comuni virtuosi che riescono a risparmiare e a rendere efficienti le loro spese, a vantaggio di quei sindaci incapaci nella gestione della bilancio comunale che continuano a spendere e spandere come negli anni pre-crisi. Il governo deve allentare questa morsa, e aprire le orecchie di fronte alle richieste di centinaia di fasce tricolori: se chiudono i comuni, il nostro paese rischia seriamente l’implosione.

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