A due anni da “la Botta grossa”
A due anni dal sisma del 30 ottobre, il TG1 questo bel documentario: https://goo.gl/dz1NbW.
Prendetevi un’ora di tempo, ne vale la pena.

Il 30 Ottobre del 2016 un sisma di magnitudo 6.5, la più alta registrata in Italia dopo l’Irpinia e  con epicentro in provincia di Perugia tra i paesi di Norcia, Preci e Castelsantangelo sul Nera, ha letteralmente scaraventato giù dal letto migliaia di persone. Danni incalcolabili agli immobili, quel che era rimasto su dopo il 24 Agosto, il primo #sisma che provocò oltre 300 morti e circa 65 000 sfollati, è stato devastato.

Per quanto faccia male dirlo ad alta voce, da due anni lo pensiamo tutti: se non ci fosse stata la violenta scossa della notte del 24 Agosto, se non ci fosse stato un “preavviso” del genere, il 30 Ottobre avremmo avuto non centinata di morti, ma probabilmente migliaia… Se non ci sono state vittime nonostante un sisma così violento,  è stato solo grazie al fatto che la popolazione aveva lasciato le proprie abitazioni, anche quelle agibili. Non possiamo chiamarla fortuna, ma possiamo dire che forse, il fato, in qualche modo è stato favorevole. 

Cosa è successo in due anni? Ben poco. Fra lentezze, burocrazia, prima emergenza gestita malissimo, ricostruzione lontana anni luce, SAE fatiscenti, e, nel caso della #RegioneMarche, anche continue beffe a danni dei cittadini, (l’ultima uscita allo scoperto in questi giorni!https://goo.gl/64n8oD), la situazione che ci siamo ritrovati una volta al Governo è stata un “tutto da rifare”: Prima di tutto, rifare il commissario ma anche la struttura commissariale, ma poi rivedere anche le norme che impedivano alla ricostruzione di partire. Due cose imprenscindibili. Lo abbiamo fatto grazie al Decreto emergenze, cosiddetto Genova, occasione in cui abbiamo potuto portare degli emendamenti, di cui uno a mia prima firma, che di fatto sbloccano la ricostruzione.  Il lungo lavoro di ascolto dei cittadini, dei sindaci e delle associazioni fatto in questi anni, ha guidato i nostri passi e così, dopo settimane di intenso lavoro in commissione congiunta, siamo arrivati ad approvare un testo che finalmente darà la possibilità al centro Italia di ripartire. Ne parlo in questo video durante un discorso in aula: https://goo.gl/ZkdSXW

E adesso? Siamo solo all’inizio. Ci sono tante cose da fare, ma abbiamo messo le basi per una ripartenza, anche se purtroppo con due anni di ritardo. Il Commissario Farabollini è già all’opera, sta incontrando Sindaci, visitando le zone colpite e analizzando la situazione, anche se essendo un tecnico ed un marchigiano conosce già bene lo stato delle cose. La possibilità di poter agire più velocemente dopo aver preso decisioni renderà di certo il suo lavoro più efficiente.
Inoltre in sede di legge di bilancio stanzieremo delle cifre importanti per molte cose rimaste in sospeso, che hanno bisogno di ingenti coperture finanziarie: la proroga dello stato di emergenza ad esempio, o il rinnovo dei contratti dei tecnici della ricostruzione, in scadenza a fine anno.

Concluderei con un passaggio del mio discorso in aula:


Se è vero che siamo popoli tenaci, laboriosi e testardi, è anche vero che queste calamità naturali, seguite da disastri politici, ci hanno notevolmente fiaccato. Ci rialzaremo, lo stiamo già facendo, a fatica e con non poche difficoltà, ma noi, popoli nati e cresciuti fra le montagne, ne abbiamo avuta una troppo alta e impervia da scalare. Sto parlando della montagna chiamata burocrazia, che grazie ai precedenti provvedimenti ci ha dato la sensazione di essere inscalabile. Di certo poi non abbiamo potuto contare sull’aiuto della politica, troppo impegnata forse per ascoltare la voce dei cittadini, che invece sanno più che bene cosa serve per superare questo momento.
È arrivato il momento di alzare la testa, ricostruire le nostre città, i nostri paesi, le nostre comunità, le nostre case, e anche, se possibile, la fiducia nei nostri rappresentanti in Parlamento.