
Mi è arrivato l’invito a partecipare ad Urbino all’inaugurazione del nuovo parcheggio di Santa Lucia che si svolgerà oggi, Giovedì 8 Maggio. In poche righe vorrei spiegare pubblicamente per quale motivo ho deciso di non partecipare.
L’opera in questione rappresenta tutto ciò contro cui il Movimento 5 Stelle si batte ogni giorno e per cui il Movimento stesso è nato: cementificazione, opere inutili che deturpano il paesaggio – il nuovo parcheggio con spazi commerciali è stato realizzato presso la porta settentrionale di Santa Lucia, e sfigura la vista del centro storico – progetti che non verranno mai ripagati e che quindi faranno ricadere il loro costo sulla collettività, opere a spese del pubblico per far arricchire i privati.
In più il parcheggio ospiterà pure un centro commerciale (con tanto di Coop…guardaun po’) che molto probabilmente, come ormai sperimentato in tutto il territorio nazionale, provocherà l’impoverimento delle piccole attività commerciali del centro storico.

Come se Urbino non avesse altro di cui vivere!
Proprio pochi mesi fa la città Patrimonio dell’Unesco ha perso la candidatura a capitale europea della cultura 2019 e possiamo indovinarne in parte il motivo.
Così mentre in Parlamento stiamo cercando di intervenire per permettere il ripopolamento dei piccoli centri abitati e dei centri storici delle città, una amministrazione che ha nelle mani uno dei gioielli italiani fa tutto quello che non dovrebbe essere fatto per dare slancio e nuova linfa a un centro che potrebbe diventare il volano di tutta l’economia dell’area che tanto sta soffrendo a causa della crisi delle attività industriali.
Ci sono studi che dimostrano che la capienza del parcheggio è sovradimensionata rispetto alle esigenze della città e quindi difficilmente l’opera verrà ripagata dagli introiti ottenuti dal pagamento della sosta dei veicoli.
Credo che questo scempio non vada contro solo ai principi del Movimento ma a quelli del buon senso in generale. Chiunque assiste alla realizzazione di un’opera come questa, senza avere lo sguardo annebbiato o corrotto da secondi fini incomprensibili,capisce che si tratta di un non senso.
Mentre noi parliamo di stop al consumo di suolo e di riqualificare i centri storici, spazi in cui ricreare quel senso di comunità che è andato perso e che invece potrebbe risultare indispensabile per affrontare questo lungo periodo di crisi, gli altri pensano di farsi campagna elettorale inaugurando questa opera a ridosso delle elezioni in pieno stile Prima Repubblica che evidentemente è dura a morire.
Per tutti questo ho deciso di non partecipare all’inaugurazione.
Patrizia Terzoni
