REGIONE MARCHE, L’ING. POMPEI FA INCETTA DI INCARICHE. SUBITO INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

pompeiPer noi comuni mortali le giornate durano 24 ore. Mario Pompei, ingegnere confermato dal governatore delle Marche Luca Ceriscioli alla guida di Arpam Marche, evidentemente ha dei superpoteri per cui ha a disposizione 72 ore al giorno: oltre a continuare a guidare l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, questo super-funzionario ricopre la carica di dirigente del servizio infrastrutture, trasporti ed energie a Palazzo Raffaello. Non solo: è “dirigente posizione funzionale” edilizia ospedaliera presso l’Ars, “dirigente posizione funzionale” del servizio forestazione, e “dirigente posizione funzionale” per le autorizzazioni elettriche. Insomma, l’ingegner Pompei è uno e trino: si occupa alla bisogna di strade e ponti, di ospedali e foreste, senza distinzione di sorta. Una concentrazione di “interim” da far imbarazzo persino ai vecchi draghi della pubblica amministrazione durante la prima Repubblica: ci si chiede se riuscirebbe a sopravvivere la regione Marche senza di lui. Un tuttologo come se ne incontrano pochi, insomma. Tanto che Ceriscioli gli ha confermato tutti i galloni acquisiti con Spacca. La verità, invece, è che quanto emerge da una segnalazione fatta all’Agenzia nazionale anticorruzione da alcuni coraggiosi cittadini, non ci sorprende affatto. Con il PD, l’addensamento di cariche e mansioni su un solo uomo sono la norma. L’incompatibilità è palese, per questo chiediamo all’Anac di intervenire. Lo scenario che si è delineato nelle Marche è questo: Pompei ha l’ultima parola come dirigente regionale sulla costruzione di centrali a biogas, ma è anche a capo dell’Ente di diritto pubblico che si occupa di protezione e difesa dell’ambiente. Anche un bambino comprenderebbe che la cosa stride. Non sappiamo se l’ingegnere possegga o meno una bacchetta magica, sta di fatto che i suoi incarichi cozzano tra loro. Bisogna fare qualcosa: insieme agli altri deputati M5S marchigiani presenteremo un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo se non ci sia, nel caso Pompei, una eccessiva e irregolare concentrazione di competenze

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