
Il progetto simbolo di cui il Movimento si è fatto portavoce, il reddito di cittadinanza, come ormai ben noto, è diventato realtà.
A partire dal 6 marzo infatti è diventato possibile farne richiesta presso gli enti preposti. Sono già tantissime le domande (circa 6000) per accedere al Reddito e alla Pensione di cittadinanza che sono arrivate fino ad ora tramite Poste e tramite i Caf. Per la precisione, gli ultimi dati di Poste ci parlano di oltre 192 mila domande. Le domande presentate nei Caf, invece, sarebbero oltre 420 mila, inclusi gli appuntamenti.
Si tratta sì di una misura per contrastare la povertà, ma anche di un intervento che punta ad un reinserimento attivo al lavoro.
L’urgenza del provvedimento deriva infatti, da una parte, dall’esigenza di contrastare la progressiva deprivazione sociale che colloca l’Italia tra i paesi europei con il più alto tasso di incremento dei soggetti a rischio di esclusione sociale ovvero di famiglie in povertà assoluta che, secondo i più recenti dati ISTAT, sono oltre 1.700.000 (al cui interno vivono 5 milioni di persone). Nel contesto europeo il Reddito di cittadinanza (RdC) trova la sua collocazione nel Pilastro europeo dei diritti sociali che contempla il diritto ad un reddito minimo che garantisca una vita dignitosa, l’accesso a beni e servizi e incentivi alla reintegrazione nel mercato del lavoro.
Ma il Reddito di Cittadinanza è anche una misura di reinserimento attivo al lavoro, che ha l’obiettivo di aumentare l’occupazione migliorando l’incontro fra domanda e offerta di lavoro e di contrastare la povertà e le disuguaglianze. Finalmente tutti i cittadini potranno guardare avanti e nessuno resterà indietro. Anche in Italia arriva uno strumento universale di welfare che esiste già in altri Paesi europei, come la Germania, e che permette a tutti i cittadini in difficoltà economica di ricostruire il proprio futuro con la formazione e il lavoro. Nella sua funzione di contrasto alla povertà, la misura include anche la Pensione di Cittadinanza: aumentiamo le pensioni minime per i pensionati che soddisfano i requisiti per accedere al Reddito di Cittadinanza e che vivono al di sotto della soglia di povertà.
Riproponiamo in questa sede i punti principali della legge in questione.
CHE COS’E’: essenzialmente, un sussidio economico di contrasto alla povertà. Come spiegato nell’articolo 1, si tratta di una “misura unica di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, a garanzia del diritto al lavoro, nonché a favorire il diritto all’informazione, all’istruzione, alla formazione, alla cultura attraverso politiche volte al sostegno economico e all’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro.” Il Reddito di cittadinanza assume la denominazione di “pensione di cittadinanza” nel caso di nuclei familiari “composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni, adeguata agli incrementi della speranza di vita,fermi restando gli stessi requisiti di accesso e le stesse regole di definizione previsti per il reddito di cittadinanza, salva differente previsione. Il RdC costituisce “livello essenziale delle prestazioni”, nei limiti delle risorse disponibili. Con un emendamento del Governo, approvato in sede referente, all’articolo 1 è stata introdotta l’ulteriore disposizione secondo la quale la Pensione di cittadinanza può essere concessa anche nei casi in cui il componente o i componenti del nucleo familiare di età pari o superiore ai 67 anni, convivano esclusivamente con una o più persone in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza e di età inferiore al predetto requisito anagrafico.
CHI PUO’ BENEFICIARNE: chi può usufruire del Reddito di cittadinanza è stabilito nell’articolo 2. Per riassumere, questi i requisiti.
- CITTADINANZA. Essere cittadino italiano o europeo o lungo soggiornante e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa.
- ISEE. Avere un ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente) aggiornato inferiore a 9.360 euro annui.
- PATRIMONIO IMMOBILIARE. Possedere un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro.
- PATRIMONIO FINANZIARIO. Avere un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro che può essere incrementato in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare e delle eventuali disabilità presenti nello stesso.
- REDDITO FAMILIARE. Avere un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza. La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto.
Il Reddito di Cittadinanza è quindi rivolto a tutte le persone che si trovano al di sotto della soglia di povertà assoluta. I potenziali beneficiari della misura sono 5 milioni di persone (1,7 milioni di famiglie) che fino ad ora erano state completamente abbandonate dallo Stato e dalla politica.
Per una persona che vive da sola, non ha una casa di proprietà e non ha un lavoro, il Reddito di Cittadinanza può arrivare a 780 euro – di cui 500 euro come integrazione al reddito e 280 euro di contributo per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo) e si può arrivare fino a un massimo di 1.380 per famiglie numerose con più persone disabili a carico portando la scala a 2,2%
CHI NON HA DIRITTO AL REDDITO DI CITTADINANZA. Chi si trova in carcere, per tutta la durata della pena; chi è ricoverato in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a carico dello Stato; chi è disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, nei 12 mesi successivi alle dimissioni, esclusi i casi di dimissioni per giusta causa. Il beneficio verrà sospeso anche per il beneficiario o il richiedente sottoposto a misura cautelare o condannato anche con sentenza non definitiva per reati gravi come mafia o terrorismo.
COME RICHIEDERE IL SUSSIDIO, (articolo 5). Richiedere il Reddito di Cittadinanza è semplicissimo. Si può fare domanda a Poste Italiane, direttamente in ufficio postale o per via telematica sul sito www.redditodicittadinanza.gov.it. Ed è anche possibile rivolgersi ai Caf e ai Patronati.
L’Isee dovrà essere valido al momento della presentazione della domanda e può essere richiesto sia online attraverso il sito dell’Inps sia fisicamente attraverso i Caf. Per presentare inoltre la domanda telematica sarà necessario chiedere lo Spid, ovvero, l’identità digitale presso i centri accreditati (www.spid.gov.it/richiedi-spid).
L’Inps verifica il possesso dei requisiti, anche consultando le banche dati dell’Anagrafe tributaria, del Pubblico Registro Automobilistico e delle altre PA competenti. A seguito della verifica, l’Inps comunicherà al beneficiario di essere in possesso o meno dei requisiti per poter accedere al reddito. A seguito della comunicazione dell’Inps il beneficiario dovrà attendere la comunicazione di Poste italiane con la quale verrà indicato il giorno, la fascia oraria e l’ufficio postale dove andare a ritirare la carta.
Il Reddito di Cittadinanza verrà erogato attraverso una semplice carta prepagata di Poste Italiane. La carta, oltre all’acquisto di beni e servizi di base, consentirà di effettuare prelievi di contante entro un limite mensile non superiore a 100 euro per il singolo (incrementata in base al numero di componenti il nucleo fino ad un massimo di 220 euro per i nuclei familiari con disabili ed effettuare un bonifico mensile in favore del locatore indicato nel contratto di locazione o dell’intermediario che ha concesso il mutuo. È vietato l’utilizzo del beneficio per giochi che prevedono vincite in denaro. Ai beneficiari della Carta sono estese le agevolazioni relative alle tariffe elettriche e quelle riguardanti la compensazione per la fornitura di gas naturale riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate. La Pensione di Cittadinanza potrà essere erogata anche con le modalità ordinarie di erogazione della pensione e non tramite la carta. Gli assegni previdenziali possono essere riscossi alle Poste o in banca, in contanti (se inferiori a 1.000 euro) o tramite accredito su conto corrente postale o bancario.
Il beneficio dovrà essere interamente speso. In caso contrario il mese successivo ci sarà una decurtazione del 20% del residuo non speso dal totale dell’assegno. Alla fine di un periodo di 6 mesi, se ci sono ancora risparmi non spesi, verranno ridotti nel limite di una mensilità del Reddito di Cittadinanza. In questo modo consentiamo a chi è in difficoltà di aumentare le spese per i bisogni primari o per beni durevoli e alimentiamo un circuito di domanda per le imprese, la gran parte delle quali vivono di domanda interna e hanno urgente bisogno di veder crescere i consumi.
La durata del Reddito di Cittadinanza è 18 mesi con possibilità di rinnovo per altri 18 mesi.
Abbiamo inoltre previsto una serie di norme che regolano l’accesso e il mantenimento al Reddito e alla Pensione di Cittadinanza. Non ci sarà spazio per i furbetti. Tutti coloro che sono in grado di lavorare dovranno firmare il Patto per il Lavoro e il Patto per la Formazione. Se non si è in condizione di lavorare, sarà siglato il Patto per l’Inclusione Sociale.
I beneficiari del Reddito di Cittadinanza maggiorenni, che non lavorano e non sono iscritti a corsi di studio o formazione, devono effettuare una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e a un percorso di formazione o inclusione sociale. Devono quindi dichiarare di essere disposti subito a seguire percorsi di riqualificazione professionale, di completamento degli studi o attività utili alla collettività.
Da questi obblighi possono essere esclusi i componenti del nucleo che assistono figli di età inferiore a 3 anni, disabili o non autosufficienti, oppure i componenti che hanno bisogni sociali particolari.
Il Reddito di Cittadinanza non è soltanto una misura a favore dei cittadini ma anche delle imprese. Non solo, dunque, una politica attiva del lavoro, ma anche una misura fondamentale per rilanciare l’economia e sostenere concretamente gli imprenditori italiani. Sono previste infatti diverse agevolazioni per gli imprenditori che decideranno di assumere i beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Una cosa deve essere chiara: lo Stato d’ora in avanti sarà sempre al fianco dei cittadini e delle imprese italiane.
Nello specifico, le imprese che assumono i beneficiari del Reddito di Cittadinanza potranno ottenere un incentivo pari alla differenza tra il totale delle 18 mensilità e il numero di mensilità già ricevute dal beneficiario.
Altra misura ad essere introdotta è l’ ASSEGNO DI RICOLLOCAZIONE:(AdR) , uno strumento che aiuta la persona disoccupata beneficiaria del Reddito di Cittadinanza a migliorare le possibilità di ricollocarsi nel mondo del lavoro. Non è una somma di denaro destinata alla persona ma è un buono (voucher) per ricevere un servizio di assistenza intensiva alla ricerca di occupazione da parte di un Centro per l’Impiego o di un ente accreditato ai servizi per il lavoro. Si tratta di una somma di denaro che può variare tra 250 e 5.000 euro, a seconda della difficoltà del soggetto beneficiario, e può essere considerata una “dote” per il lavoratore.
Con il Reddito di Cittadinanza arriva una grande innovazione delle politiche del lavoro. Istituiamo due piattaforme digitali, il Sistema informativo unitario delle politiche del lavoro (SIUPL) e il Sistema informativo unitario dei servizi sociali (SIUSS) per il coordinamento dei Comuni. Queste due piattaforme formeranno un grande portale unico per permettere la comunicazione e lo scambio di informazione tra Centri per l’impiego, Agenzie per il Lavoro, ANPAL, Ministero del lavoro e INPS.
Questi i punti chiave del provvedimento che introduce il Reddito e la Pensione di Cittadinanza, nonché Quota 100. Gli interventi chiave alla base del provvedimento sono già in atto, ma il cammino nelle sedi legislative prosegue a tutt’oggi per apportare ulteriori modifiche e miglioramenti, fino all’approvazione in via definitiva entro il 29 marzo.
Il lavoro parlamentare ha infatti permesso di perfezionare un testo già efficace, nel solo interesse dei cittadini. Gli emendamenti approvati, sia la Senato che alla Camera, mirano a facilitare ancor di più l’accesso al Reddito e alla Pensione di cittadinanza. Inoltre vanno incontro ad alcune categorie che più di altre in questi anni hanno subito la crisi e le politiche di austerity dei precedenti governi, come i pensionati, le persone diversamente abili e i cosiddetti “working poor”, ossia persone che lavorano ma guadagnano talmente poco da non potersi permettere una vita dignitosa; inseriscono ulteriori paletti per stanare i “furbetti”; prevedono la sospensione dell’erogazione per chi ha guai con la giustizia; definiscono gli accordi con Regioni e centri per l’impiego per l’assunzione di altri 3.000 navigator (7.000 in totale di cui 4.000 approvate nell’ultima legge di bilancio); prevedono soglie minime di retribuzione (un “primo assaggio” di salario minimo).
Questo il raggio d’azione delle principali modifiche apportate.
– 6 mesi di tempo a chi ha già fatto domanda per portare eventuale documentazione aggiuntiva introdotta nell’iter parlamentare del Decreto.
– la domanda per il Reddito e per la Pensione di cittadinanza potrà essere presentata presso i Patronati.
– accordo con le Regioni per l’assunzione di altri 3.000 navigator. Si tratta di un piano triennale straordinario per potenziare i Centri per l’impiego.
– per le famiglie che vivono con persone con disabilità: nel passaggio alla Camera siamo riusciti ad apportare al Decreto importanti miglioramenti a sostegno delle famiglie con persone con disabilità (circa 254mila). Si facilita l’accesso alla Pensione di Cittadinanza anche nei casi in cui uno o più componenti, pur avendo età inferiore ai 67 anni, siano in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza. Avranno anche requisiti patrimoniali più flessibili, grazie all’innalzamento della soglia del patrimonio finanziario da 5.000 a 7.500 euro per ciascun componente con disabilità e un contributo maggiore, con l’aumentato del massimale della scala di equivalenza sino ad un massimo di 2,2. Inoltre i componenti del nucleo familiare con disabilità possono manifestare la loro disponibilità al lavoro ed essere destinatari di offerte di lavoro alle condizioni, con le percentuali e con le tutele previste dalla legge.
– Offerta di lavoro più vicina se all’interno della famiglia ci sono minori o disabili:
– Inclusione dei working poor nelle politiche attive del lavoro dei Centri per l’impiego. Con l’emendamento approvato alla Camera anche chi ha un lavoro, ma pagato pochissimo, sarà infatti considerato disoccupato e potrà quindi entrare nel patto per il lavoro previsto nel programma del reddito di cittadinanza e ricevere le cosiddette offerte congrue.
– Le ore obbligatorie di lavori di pubblica utilità nei Comuni per i beneficiari di il Reddito di cittadinanza potranno raddoppiare, passando da 8 a un massimo di 16, ma solo previo accordo tra le parti.
– Le convocazioni dei beneficiari del Reddito ai Centri per l’impiego o da parte dei Comuni può arrivare anche via sms e posta elettronica.
– Non ci sarà spazio per chi ha guai con la giustizia. L’emendamento che era stato presentato al Senato e che estendeva i casi di revoca del Reddito ai condannati per mafia e terrorismo è stato rafforzato ulteriormente alla Camera. Con la modifica è stata prevista la sospensione dell’erogazione del Reddito anche alle persone che sono sottoposte a misura cautelare, ai condannati anche con sentenza non definitiva per reati gravi come terrorismo e mafia e ai latitanti. Inoltre è stato previsto che le risorse recuperate a seguito della sospensione vadano al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso e della criminalità organizzata.
– Stop ai furbetti dei cambi di residenza, divorzi fittizi e finti genitori “single. Staniamo i furbetti che intendono organizzare finti divorzi e cambi di residenze per ottenere il Reddito di Cittadinanza. Per evitare possibili comportamenti distorsivi, al Senato è stato deciso che, se la separazione o il divorzio dei coniugi è avvenuto dopo l’1 settembre 2018, il cambio di residenza dovrà essere certificato dal verbale della polizia locale. Inoltre, nel passaggio fatto alla Camera è stata prevista un’ulteriore stretta che riguarda anche le coppie con figli minori non sposate e non conviventi.
– Anche l’Ispettorato nazionale del lavoro (INL) potrà accedere alle informazioni e alle banche dati, sia in forma analitica che aggregata, trattate dall’Inps.
– Per essere definita congrua, l’offerta di lavoro fatta a un percettore di Reddito di cittadinanza dovrà prevedere una retribuzione di almeno 858 euro (almeno il 10% in più di 780 euro.
– La Pensione di cittadinanza potrà essere ritirata alle Poste o in banca anche in contanti e non necessariamente essere caricata sulla card del reddito
– Chi licenzia entro 36 mesi dall’assunzione un percettore del Reddito dovrà restituire il bonus.
– In caso di dimissioni volontarie di un beneficiario, perde il beneficio solo quella persona e non tutti i componenti del nucleo familiare.
– L’assicurazione contro gli infortuni per chi prende il Reddito di cittadinanza e fa lavori di pubblica utilità non è a carico dei Comuni ma del fondo che finanzia il Reddito di cittadinanza.
– Estensione della maxi sanzione per i datori di lavoro che assumono, in modo irregolare, beneficiari del Reddito di Cittadinanza.
– Modifica delle sanzioni ai CAF in caso di trasmissione infedele delle pratiche Caf e professionisti che appongono un visto di conformità infedele su un modello 730 dovranno pagare una somma pari al 30% della maggiore imposta dovuta dal contribuente. A meno che il visto infedele non derivi dalla condotta dolosa o gravemente colposa del contribuente.
– I datori di lavoro che non sono in regola con la legge 68/99 sul collocamento disabili, che determina le quote obbligatorie dedicate ai disabili, non potranno godere dell’incentivo riconosciuto a chi assume un beneficiario del Reddito. La possibilità di ricevere il bonus rimane se il lavoratore assunto rientra tra le liste dei lavoratori disabili.
– Il Reddito di Cittadinanza darà una sorta di accesso automatico ai programmi di distribuzione alimentare agli indigenti. La finalità è quella di utilizzare in maniera “sinergica” il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari con quelle del Fead, il fondo europeo per gli aiuti agli indigenti, cui già i destinatari del Reddito possono accedere in automatico, presentando la sola dichiarazione dell’Inps. Si rende quindi più facile l’accesso alla distribuzione di cibo da parte dei beneficiari.
– Certificazione situazione patrimoniale per gli stranieri. Per accedere al Reddito di cittadinanza, gli stranieri extra Ue dovranno “produrre apposita certificazione” in riferimento alla situazione patrimoniale del nucleo “rilasciata dalla competente autorità dello Stato estero, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’Autorità consolare italiana”. Sono esclusi dagli obblighi coloro che provengono da Stati non appartenenti all’Ue aventi lo status di rifugiato politico o da Stati non appartenenti all’Ue nei cui Paesi di appartenenza è oggettivamente impossibile acquisire le necessarie certificazioni. Nel passaggio alla Camera è stato previsto inoltre che tra i requisiti patrimoniali per la presentazione delle richieste del Reddito entrino anche le case possedute all’estero. Non potrà essere quindi fatta domanda per il Reddito se si ha un immobile di proprietà di valore superiore a 30 mila euro, anche se l’immobile è all’estero.
– Le competenze acquisite dai beneficiari del Reddito vanno registrate sulle piattaforme
– Sostegno al reddito ai lavoratori dei call center. Vengono stanziati 20 milioni di euro nel 2019 per finanziare “misure di sostegno al reddito” dei lavoratori dei call center.
– Per le grandi aziende in aree di crisi complessa assicurati 6 mesi di Cigs. Assicurata la continuità del sostegno al reddito, con la proroga di sei mesi della Cigs, ai lavoratori sospesi da anni da aziende con un rilevante organico che hanno in corso programmi pluriennali di riorganizzazione in aree in cui è accertata la complessità della crisi. Verrà anche prorrogata la la CIGS in deroga per le regioni che fanno un piano di politiche attive.
– All’Inail 11 milioni in due anni per nuove assunzioni
– Esclusa la cumulabilità del beneficio del richiedente con quello che spetta allo stesso nel caso in cui inizia una attività autonoma, d’impresa o coop.
In conclusione, QUANTO COSTA IL REDDITO DI CITTADINANZA?
Il costo totale della misura è di 6,1 miliardi nel 2019 dal 1 aprile, più 1 miliardo per la riforma dei Centri per l’impiego. A ciò vanno aggiunte risorse per tenere in piedi, come da norma in bilancio, la copertura per i beneficiari REI, nei primi 3 mesi del 2019, per un massimo di 550 milioni di euro potenziali. Non essendo tuttavia la platea REI coperta al 100%, si può scendere fino a 400 milioni, e quindi il totale che serve è circa 6,5 miliardi di euro dal 1 aprile 2019. I limiti di spesa saranno di 6,1 miliardi di euro nel 2019, di 7,75 miliardi di euro nel 2020, di 8 miliardi di euro nel 2021 e di 7,84 miliardi di euro dal 2022.
Inoltre, le regioni, le province autonome, le agenzie e gli enti regionali o le province e città metropolitane sono autorizzati ad assumere altri 3.000 navigator da destinare ai Centri per l’impiego. A tal fine sono stati stanziati 340 milioni. Da ricordare che nella scorsa Legge di bilancio sono state stanziate risorse sufficienti per consentire alle Regioni altre 4 mila assunzioni.
Per fare un paragone con il recente passato, sono quadruplicate le risorse che erano state previste dal Reddito di Inclusione varato in fretta e furia dal PD e che non rappresentava in alcun modo una politica attiva del lavoro.
Per quanto riguarda infine l’impatto economico e moltiplicativo del Reddito di Cittadinanza riteniamo che l’attuazione di quest’ultimo, associata al potenziamento dei Centri per l’impiego, costituisca una vera e propria riforma strutturale del mondo del lavoro. L’afflusso di persone alla ricerca del lavoro presso i Centri per l’impiego permetterebbe di rivedere al rialzo il tasso di partecipazione alla forza lavoro, che nella metodologia europea contribuisce alla crescita del Pil potenziale: si aprirebbe così uno spazio fiscale aggiuntivo che potrebbe essere utilizzato per aumentare l’occupazione evitando di far crescere il deficit strutturale a livelli passibili di sanzioni. Il meccanismo, che può apparire complesso, riflette semplicemente la natura strutturale e non soltanto ciclica del Reddito di Cittadinanza così come è stato congegnato dal Governo: si aumenta la produttività complessiva del Paese grazie alla ricostruzione delle competenze e del capitale umano di milioni di persone. Gli effetti moltiplicativi di tale misura sono evidenti, tanto più laddove il sostegno andrà a beneficiari con reddito nullo o molto basso, e quindi con propensione al consumo pari a 1. L’idea di veicolare il sostegno al reddito attraverso un bancomat, servirà non solo per la tracciabilità dei consumi, ma anche per innescare incentivi a consumare. Anche la riqualificazione e il potenziamento dei Centri per l’impiego, con la destinazione di 1 miliardo di euro, per l’assunzione di nuove unità operative, avrà effetti moltiplicativi sui consumi sull’occupazione e sul reddito.