In risposta a Cambriani su “Cronache Maceratesi”

Gentile redazione di “Cronache Maceratesi”,

sono un’assidua lettrice del vostro portale, che ritengo tra i più puntuali e precisi nel raccontare ciò che accade nel nostro territorio con articoli dettagliati, ben scritti e mai troppo forzati: merce rara, nel poco edificante bailamme giornalistico che ci capita di fruire al giorno d’oggi. Di tanto in tanto mi capita di leggere anche le analisi politiche di Fabrizio Cambriani: per chi come me rappresenta le Marche in Parlamento, esse sono fonte di continui stimoli e, talvolta, di pungoli costruttivi che male non fanno. All’inizio della mia seconda legislatura, posso dire di essere piuttosto avvezza alle critiche, e le accetto sempre di buon grado. Trovo più difficoltà, invece, di fronte alle sparate qualunquiste come quelle partite dalla penna dello stesso Cambriani nel suo ultimo corsivo. Ripeto: criticare anche aspramente l’operato di un parlamentare è diritto sacrosanto di ogni cittadino e ancor più di chi si occupa d’informazione. Entrare a gamba tesa su un tema delicato come quello del sisma e delle sue drammatiche conseguenze, sputando sentenze e aggettivazioni sprezzanti sulla base di un minuto scarso di intervento gentilmente concessomi in Aula dal presidente Roberto Fico, di sicuro avrà fatto guadagnare qualche clic alla vostra testata, ma non aiuta in alcun modo a migliorare le condizioni delle famiglie colpite dall’immane dramma con cui conviviamo ormai da un biennio.

Innanzitutto, l’autore del commento ha preso un lampante “granchio” contestuale: non c’è stato alcun confronto tra me e il collega Simone Baldelli. Abbiamo semplicemente sfruttato la seduta convocata per le procedure d’avvio della “commissione speciale per gli atti urgenti”, al fine di riportare brevemente al centro dell’agenda politica le criticità che si vivono nelle aree appenniniche interessate dai fenomeni simici poche ore dopo l’ennesima scossa. Convenendo inoltre entrambi sul fatto che tutte le forze politiche debbano collaborare su questo tema specifico. Essendo stata contattata da alcuni residenti nelle Sae che mi hanno evidenziato alcuni piccoli disguidi, ho deciso di dar loro voce in un fugace passaggio del mio altrettanto succinto intervento. Non era previsto alcun approfondimento: non ce n’erano né gli spazi, né i tempi. Ora: non so se Cambriani si aspettasse una sorta di convegno sul tema racchiuso in una sessantina scarsa di secondi, fatto sta che la brevissima “concione” gli è stata sufficiente per bollarmi come impacciata e incompetente. In base all’impianto congetturale del corsivista, noi siamo totalmente ignari del fatto che i contributi d’autonoma sistemazione vengano elargiti a rilento, più o meno allo stesso passo di lumaca con cui vengono rimosse le macerie, oppure dell’elefantiaca burocrazia che rende impossibile il lavoro di tanti sindaci dei comuni del cratere, o delle strade ancora non rimesse a posto, o delle difficoltà che vive l’intero tessuto economico dell’area, vista anche l’insufficienza dei sostegni alle attività produttive, siano esse industriali, artigianali, agricole o commerciali. Da quanto si evince dal pezzo, siamo all’oscuro del fatto che l’intera macchina della ricostruzione è ferma al palo: siamo in filo diretto e costante col commissario Paola De Micheli, ma questo evidentemente rappresenta una quisquilia per Cambriani. Vivo talmente su Marte che all’indomani di quell’intervento ero a Muccia dal sindaco Mario Baroni, per confrontarmi con lui sulle urgenze principali sulle quali stiamo continuando a lavorare notte e giorno, nonostante le camere siano ancora ferme. Da mesi lavoriamo pancia a terra per mettere in atto anche il minimo passo avanti per alleviare pene e disagi che quelle popolazioni vivono.

A Cambriani potrei elencare l’infinita mole di atti parlamentari che dal nefasto 24 agosto 2016 io e i miei colleghi del M5S abbiamo confezionato per chiedere ai governi Renzi e Gentiloni, ma anche alla Protezione Civile e alla struttura commissariale, di occuparsi della situazione con tutte le energie e le forze possibili. E’ chiaro che dei risultati arrivati finora nessuno di noi può dirsi soddisfatto, ma non abbiamo mai smesso di metterci la faccia, di andare tra gli anziani che si ritrovano con la casa in macerie, tra gli allevatori che hanno le stalle spallate, tra gli imprenditori costretti a fare di necessità virtù e fra gli operatori turistici alle prese con le basse presenze. Siamo in contatto costante col territorio, c’è una comunicazione continua con sindaci e consiglieri comunali di ogni colore e raccogliamo segnalazioni su segnalazioni. Eppure per Cambriani siamo degli sprovveduti, o peggio degli “scolaretti”, rei oltretutto di aver portato in Parlamento una nutrita pattuglia di deputati e senatori alla loro prima esperienza. Del resto, è noto a tutti il “know how” in tema di gestioni post sisma dei vecchi partiti: L’Aquila e l’Emilia ce lo insegnano, o andando più indietro l’Irpinia, il Friuli e il Belice.

Ma tant’è. Quando si poggiano le dita sulla tastiera, è sempre facile gridare al “governo ladro” e al “parlamento fannullone”: ci si garantisce un buon feedback sui social network e ci si ingrazia il corpo dei lettori, specie coloro che vivono sulla loro pelle le difficoltà di cui si parla.

C’è solo un piccolo particolare: col vetriolo gratuito si racimolano di certo “like” a grappoli su Facebook, ma non si risolve alcun problema. Umilmente: se Cambriani è convinto di essere molto più preparato di noi e degli altri colleghi onorevoli sui problemi dei centri del cratere e di avere panacee più illuminanti di quelle finora messe sul piatto da sindaci, amministratori locali e parlamentari, siamo felici di ascoltarlo anche domani. Non abbiamo la presunzione di essere gli unici depositari di strategie ad hoc per uscire dai guai soltanto perché eletti. Se invece l’obbiettivo è solo quello di ergersi a “figo” guastatore in punta di penna, nessun problema. Però non è così facendo che risolleveremo gli edifici, che faremo ripartire i negozi e le altre attività, che riapriremo le strade, e che ridaremo dignità a una popolazione che come nessun’altra la merita dopo questi anni infausti.

Buon lavoro e distinti saluti.

On. Patrizia Terzoni, portavoce presso la Camera dei Deputati per il MoVimento 5 Stelle.

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