
Per sapere qualcosa sulla E78 Fano-Grosseto ormai ci dobbiamo bisogna affidarsi esclusivamente a giornali e siti internet. Di quest’opera si parla da quando ero adolescente, ma all’oceano di chiacchiere non ha fatto mai seguito nulla di fattivo: adesso scopriamo invece che il governo ha rimesso in moto le cose, e l’uomo incaricato a sbrogliare la matassa sarebbe il vice-ministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini. Che nel segreto delle stanze ministeriali, organizza riunioni e fissa scadenze procedendo a testa bassa. Del misterioso summit dello scorso 20 aprile siamo venuti a conoscenza una quattro giorni dopo: Nencini ha ricevuto la senatrice marchigiana Camilla Fabbri, la vice-presidente della regione Marche Anna Casini e il consigliere Andrea Biancani e altri rappresentanti delle regioni Umbria e Toscana. Naturalmente tutti esponenti del PD o comunque delle forze di governo regionali. Una bella tavolata di famiglia, che ha individuato nel 2021 l’anno di ultimazione dei lavori. Nencini ha anche specificato che “grazie alla progettazione immediatamente utilizzabile, i lavori nel tratto marchigiano potranno iniziare rapidamente”. Buono a sapersi, peccato però che lo sanno solo loro. Se la suonano e se la cantano, parlando di progetti, cantieri e autorizzazioni di cui non si sa nulla. Un modo di procedere inaccettabile: fino a qualche tempo fa, pur fregandosene del pensiero delle opposizioni, almeno l’esecutivo le consultava. Adesso siamo al chi fa da sé fa per tre: ho depositato un’interrogazione al ministro Delrio, perché in questi termini la vicenda è quasi insultante: sul project manager dell’opera viaria Nicola Dinnella pende un’ordinanza cautelare in merito all’inchiesta “Sindacopoli”, e Nencini tranquillo e beato parla di cronoprogramma, gallerie da aprire, viabilità da modificare come nulla fosse. Sarebbe carino, magari, che per i prossimi conciliaboli il vice-ministro convocasse anche qualche rappresentante parlamentare delle opposizioni: del resto non siamo stati eletti in Danimarca, ma in Italia come loro. E magari, che si degni di tirare fuori i documenti di cui parla, perché così la faccenda rischia di assumere i contorni della farsa.
[button color=”orange” size=”medium” link=”http://www.patriziaterzoni.it/e78-la-leggenda-del-progetto-perduto/” ]IL PROGETTO PERDUTO[/button]
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