Dichiarazione di voto #DecretoSisma

Gli eventi sismici per i quali il Parlamento è chiamato ancora una volta ad esprimersi risalgono – come ben sappiamo – al 24 agosto 2016, ossia a quasi due anni fa. In questi due anni due governi si sono succeduti – Renzi e Gentiloni – con numerosi interventi normativi d’urgenza – D.L. 189/2016, D.L. 8/2017, D.L. 244/2016, D.L. 50/2017, D.L. 91/2017, D.L. 148/2017 – con ulteriori norme inserite nelle ultime leggi di bilancio – L. 232/2016 e L. 205/2017 -, fino all’ultimo decreto varato dal Governo Gentiloni – il n. 55 del 2018 – che è quello all’esame dell’aula.

L’intensa produzione normativa in merito ci fa capire quanto sia difficile produrre una legge perfetta ed efficace. Durante la ricostruzione sorgono problemi, difficoltà interpretative, valutazioni ulteriori che rendono necessarie modifiche ed integrazioni.

Le prime versioni dell’ultimo decreto contenevano nuove disposizioni giudicate importanti, ma il Governo uscente – il 29 maggio era ormai imminente la formazione del nuovo Governo – aveva ritenuto opportuno, comprensibilmente, circoscrivere l’ambito di intervento e limitarsi alla proroga di scadenze importanti ed imminenti. Proprio per questo il decreto era costituito da un solo articolo e prevedeva:

– lo slittamento – e la contestuale rateizzazione in 60 rate mensili – dal 31 maggio 2018 al 16 gennaio 2019 della ripresa della riscossione dei tributi sospesi a favore dei soggetti diversi dai titolari di reddito di impresa, di lavoro autonomo ed esercenti attività agricole;

– lo spostamento di tre anni dell’iscrizione a ruolo del mancato, insufficiente o tardivo pagamento degli importi dovuti;

– la proroga degli adempimenti in materia previdenziale, assistenziale e di assicurazione obbligatoria dal 31 maggio 2018 al 31 gennaio 2019;

– la proroga al 1° gennaio 2019 della sospensione dei termini per la notifica delle cartelle e per la riscossione delle somme dovute all’INPS;

– la sospensione del canone di abbonamento RAI dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2020 e il rimborso degli eventuali importi già versati;

  • il differimento dei termini di sospensione del pagamento dei servizi energetici, idrici, assicurativi e di telefonia.

Oltre a queste importantissime disposizioni, che sono già in vigore, durante l’esame del provvedimento al Senato è stato fatto un grande lavoro, anche grazie alla costante interlocuzione con il Commissario straordinario per la ricostruzione e alle indicazioni giunte direttamente dai cittadini che vivono nelle zone colpite dal sisma, che ha portato all’inserimento di molte altre norme. In quella sede, i suggerimenti pervenuti erano davvero moltissimi, i tempi ristretti e le risorse a disposizione purtroppo davvero scarse. Ricordo che abbiamo dovuto fare i conti con una legge di bilancio del precedente Governo che non ci ha permesso molte manovre,  ecco perché tutte le proroghe sono al 31 Dicembre 2018. A gennaio entrerà in vigore la nostra legge di bilancio già al vaglio dei ministeri. 

Per questo motivo, il risultato di quel lavoro è da considerarsi un mezzo miracolo, vista la lunga sfilza di limitazioni. A Palazzo Madama, tra un paletto e l’altro, è stato partorito il miglior provvedimento possibile nella situazione attuale. E’ chiaro però che in quella circostanza, così come durante la discussione di procedenti decreti inerenti altri eventi sismici, non è stato possibile accogliere tutte le istanze arrivate. Nonostante questo, con un eccellente lavoro di coordinamento del nostro relatore in Senato Stefano Patuanelli,  in commissione le forze di maggioranza M5s e Lega hanno accolto molteplici  emendamenti di buon senso arrivati dalle opposizioni, dando prova di un clima collaborativo e assolutamente responsabile.

Per questo è falsa la notizia in cui si dichiara che non abbiamo aggiunto nulla al decreto varato dal precedente Governo Gentiloni e lo dimostra il fatto che da 2 articoli siamo arrivati a 23.

 
Da questo lavoro sono uscite diverse modifiche, fra cui la Proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2018 e contestuale allocazione di ulteriori 300 milioni di euro.

L’autorizzazione ad agevolare la creazione di aree attrezzate per camper, al fine di dare la possibilità ai proprietari di seconde case (presumibilmente legati ai territori colpiti dal sisma) di continuare a frequentare i posti dove era situata la propria abitazione distrutta. Oltretutto con ulteriori dieci milioni di euro a disposizione.

Abbiamo ampliato la possibilità di utilizzare i contributi per gli interventi di ricostruzione anche all’adeguamento antiincendio ed all’eliminazione delle barriere architettoniche e semplificato gli adempimenti burocratici relativi alle procedure di ripristino dell’agibilità degli edifici e proroga dei termini di presentazione della documentazione.

E’ stato deciso, inoltre, l’aumento da 150mila a 258mila euro della soglia al di sopra della quale è obbligatoria dall’attestazione SOA, così da dare una maggiore possibilità di accedere alla ricostruzione pubblica alle Pmi locali e, cosa molto importante e sentita dalle popolazioni, abbiamo previsto una disciplina transitoria per le “casette” realizzate dai proprietari degli immobili resi inagibili dal sisma e che si sono autonomamente organizzati per avere un tetto sotto il quale dormire; l’obiettivo è quello di ripristinare il principio di legalità senza penalizzare i cittadini.

Nel testo modificato dal Senato è prevista la velocizzazione dell’iter di approvazione dei piani attuativi degli interventi di ricostruzione e ripristino, attraverso l’esclusione dalla procedura di VAS e dalla verifica di assoggettabilità dei suddetti piani, al verificarsi di precise condizioni di salvaguardia dei principi urbanistici. Abbiamo anche previsto il trasferimento della competenza sull’istruttoria della compatibilità urbanistica degli interventi dall’Ufficio speciale per la ricostruzione al Comune.

Il decreto, grazie alle integrazioni apportate, permette l’inserimento dei comuni tra i soggetti attuatori degli interventi di ricostruzione delle opere pubbliche e dei beni culturali e prevede la possibilità per le diocesi di seguire le procedure previste per la ricostruzione privata per la selezione dell’impresa esecutrice in caso di interventi di importo non superiore a 500mila euro;

Sono state estesi da 18 a 30 i mesi del periodo massimo consentito per il trasporto ed il deposito di materiali di scavo in siti temporanei.

Cosa importante, è stata decisa la proroga del pagamento delle rate dei mutui da parte dei comuni alla Cassa Depositi e Prestiti e la proroga di un anno dell’aumento dell’indennità di funzione dei sindaci dei piccoli comuni colpiti dal sisma.

C’è poi la possibilità di esenzione fino a tutto il 2020 dal pagamento delle tariffe elettriche, idriche, gas, assicurazioni e telefonia per  le utenze situate in zona rossa, una vera boccata d’ossigeno per i cittadini. 

C’è la deroga all’obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti urbani fino ad un anno dal termine dello stato di emergenza e ai limiti massimi di durata del trattamento di cassa integrazione e anche la deroga alla normativa in materia di distanza dal confine stradale per gli edifici che prima del terremoto erano situati in prossimità della strada, purché vengano comunque rispettati alcuni requisiti di sicurezza e visibilità.

In merito alla ricostruzione degli edifici caratterizzati da lievi difformità edilizia, la cui particolare situazione rischia di rallentare o addirittura bloccare il complessivo  processo di ricostruzione delle zone colpite dal sisma, abbiamo previsto una specifica disciplina.

In ultimo, fra i provvedimenti più importanti, c’è lo slittamento del termine per l’obbligo di comunicazione di avvio del procedimento di recupero degli aiuti dichiarati illegittimi.

A tutto questo, va aggiunto anche un lavoro collaterale per sistemare altre questioni legate al sisma, come ad esempio la proroga per i primi 6 mesi del 2019 della cassa integrazione dei lavoratori della zona di area complessa, in particolare quelli  della Whirpool di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno.

Vorrei anche sottolineare che già nei primi 30 giorni di Governo diverse cariche dello stato, dal Premier Giuseppe Conte, al Ministro della Pubblica Istruzione Marco Bussetti, e in ultimo il Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, si sono recati nei luoghi del terremoto a dimostrazione del massimo impegno del Governo nei confronti dei cittadini e dei territori colpiti. 

In questi giorni l’opposizione ha sollevato molte polemiche per il mancato inserimento di alcune disposizioni nel testo. Richieste per la grande maggioranza piuttosto strumentali, essendo qua dentro tutti a conoscenza delle limitate coperture finanziarie a disposizione. Richieste in qualche caso inspiegabili se non grottesche perché proposte da chi non ha avvertito per le popolazioni terremotate le stesse necessità non dico il 17 ottobre 2016, quando è stato varato il primo decreto, o nelle settimane e nei mesi successivi, ma neanche il 29 maggio 2018, quando è stato approvato il decreto che stiamo esaminando. Ed alcune questioni non sono state sollevate neanche tra il 30 maggio e il 20 giugno, quando il provvedimento era ancora all’esame della commissione speciale al Senato. L’impressione, abbastanza sgradevole, è che si voglia sfruttare una situazione delicata e difficile come quella che stanno vivendo i cittadini delle aree colpite dal sisma per puri scopi di strumentalizzazione politica. Non solo questo atteggiamento non serve ai cittadini, ma non serve neppure a lucrare consensi, perché mi sento di poter dire che in questi due anni il Movimento Cinque Stelle abbia fornito il suo apporto e la sua collaborazione per dare il più ampio sostegno e aiuto a chi risiede nel cratere sismico. L’ha fatto quando era all’opposizione, lo fa ora che è maggioranza e continuerà a farlo a prescindere anche in futuro. 

Perché noi – e mi spiace doverlo sottolineare – abbiamo iniziato a dedicarci alle persone e ai territori colpiti dal sisma già dal 25 agosto 2016. A distanza di pochi giorni dalla scossa che ha sconvolto la vita e i progetti di molte migliaia di persone noi eravamo già nella zona del cratere a cercare di capire quali fossero le principali esigenze da soddisfare e quali le più importanti criticità da affrontare. L’abbiamo fatto in punta di piedi, senza passerelle con i giornalisti e le telecamere, ma andando a parlare con i sindaci, i cittadini, i comitati, le associazioni, provando a dare il nostro contributo per consentire a quei territori di tornare alla normalità nel più breve tempo possibile. Abbiamo seguito ogni singolo provvedimento in commissione ed in aula e siamo sinceramente stupiti che alcuni di coloro i quali pontificano oggi non abbiano profuso lo stesso impegno quando, ad esempio, abbiamo affrontato la conversione in legge del decreto 189. Noi oggi approviamo questo decreto, il nostro voto sarà favorevole, e già siamo al lavoro, come più volte dichiarato, per individuare eventuali nuove risorse e per apportare le modifiche e miglioramenti al quadro normativo che riterremo necessari.

Anche questa mattina il Vice Ministro Castelli ha annunciato diverse misure al vaglio del Governo, quali l’abbattimento del carico fiscale anche l’anno 2019, l’indennizzo perle vittime del terremoto, la sospensione di tributi e bollette, la proroga della zona franca urbana, sostegno al personale dei Comuni, una soluzione per il tema degli aiuti di stato alle imprese aquilane, l’aumento delle ore di permesso per i sindaci di tutto il cratere, l’inserimento dei sindaci nella cabina di coordinamento.

C’è anche la proroga della gestione commissariale ma con un rifinanziamento e miglioramento della struttura viste le carenze emerse sopratutto per aiutare e controllare l’operato delle regioni. 

Tutto ciò, come sempre fatto, coinvolgendo tutti i soggetti interessati e soprattutto i comitati territoriali, i tecnici ed i sindaci. 

Senza troppe chiacchiere e soprattutto senza alcun tipo di speculazione politica, ma soltanto con l’obiettivo di dare una prospettiva a chi in questo immane dramma ha perso tutto.

Per tutto questo il nostro voto sarà favorevole.