AREE PROTETTE DELLE MARCHE: CERISCIOLI LE VUOLE MORTE. QUALCUNO LO SVEGLI

marche ceriscioliIl presidente delle Marche Ceriscioli comincia a fare quasi tenerezza: in sella da poco più di sei mesi, non ne azzecca una neanche per sbaglio. E con lui il PD marchigiano. L’ultimo colpo di genio del nocchiero di Palazzo Raffaello porterà le aree protette della regione alla paralisi. Il menefreghismo totale in tema di riserve naturali è una costante in casa Dem: il governo Renzi nella Legge di Stabilità 2016 si è già fatto beffa della “direttiva habitat”, e per il mancato rispetto della stessa l’Ue ci tira le orecchie un giorno sì e l’altro pure. Quanto accade nelle Marche però è inconcepibile: ai parchi nostrani, già zavorrati da una netta cura dimagrante nel 2015, nell’assestamento di bilancio della giunta regionale vengono destinati 1,2 milioni a fronte dei 2,1 previsti. Un colpo di scure di quasi il 50%, che per morti di essi significherà morte pressoché certa. Come M5S, chiediamo al governatore di ritrovare una briciola di lucidità e di tornare indietro rispetto a questa decisione, che anche il consiglio regionale ha avvallato senza colpo ferire. Questi sono gli ultimi giorni utili: le Marche non possono permettersi il lusso di far morire i propri parchi, volano per il turismo e patrimonio naturalistico di tutti. La natura è ingrediente fondamentale del nostro territorio: soltanto a Luca Ceriscioli sfugge questo elemento. Le normative comunitarie dicono a chiare lettere che gli investimenti sulle aree protette vanno aumentati, non decurtati: nelle Marche ogni volta che c’è da sforbiciare si colpisce l’ambiente in maniera sistematica, e questo noi non lo possiamo permettere. I lavori in regione proseguiranno fino a mercoledì: il presidente faccia a se stesso e ai marchigiani un bel regalo di Natale e reinserisca i fondi destinati ai parchi. Dopo sei mesi di passaggi a vuoto di una giunta già allo sbaraglio, sarebbe una mossa che i cittadini meritano.

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